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Etiopia: Onu denuncia il blocco degli aiuti alimentari in Tigray

La situazione umanitaria è molto preoccupante in Tigray e molti sospettano Addis Abeba di tentare un blocco del Tigray.

Distruizione del ponte Tekeze

Un simbolo per illustrare questa strategia di blocco per Addis Abeba è la distruzione del ponte Tekeze. Si tratta di una via strategica di approvvigionamento attraverso la quale è passata gran parte degli aiuti umanitari. Nel suo rapporto, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ( OCHA) afferma che sono stati proprio le forze speciali regionali di Amhara (BSO) a sabotarla. Residenti locali intervistati hanno confermato che i membri del BSO l’avevano distrutta.

Capire la guerra in Tigray

Da Novembre 2020, la regione del Tigray in Etiopia è un teatro di un sanguinoso conflitto tra il governo centrale di Addis Aea e il Fronte popolare di liberazione del Tigray (TPLF). Al centro di questa guerra civile ci sono le richieste d'indipendenza del TPLF, che non riconosce più l’autorità del governo centrale. Ma le radici di questo conflitto sono più profonde. E infatti il risultato di frustrazioni e tensioni accumulate, dovute al passato politico dell’Etiopia e al suo sistema.  In Febbraio 2018, il Primo Ministro Abiy Ahmed arriva al potere e prende decisioni politiche che segnano la rottura con il precedente regime dominato dal TPLF.

Il partito contava sul’elezioni  prevista il 29 Augusto per sconfessare il leader e ottenere molti seggi in parlamento. Sfortunatamente, le elezioni non si svolgeranno a causa della pandemia di Covid-19. Il TPLF ha quindi deciso di organizzare le sue proprie elezioni il 9 Settembre2020 e due mesi dopo, attacchi sono perpetrati contro una posizione dell’arma regolare etiope nel Tigray. Il 4 novembre, Abiy Ahmed ordino un’offensiva militare contro i ribelli per vendicarsi dell’attacco. L’Etiopia è tornata sulla via della guerra civile.

Una vaccinazione a disposizione di tutti

Da due anni, la pandemia di Corona virus ha danneggiato il mondo intero. Quindi, gli esperti hanno fatto tutte le ricerche possibile per combattere e salvare delle vite. Tuttavia, arriva il vaccino da qualche mesi fa, è stato condiviso nel mondo. Se prima, è stato destinato unicamente per gli adulti, dal 3 giugno, tutte le fasce di età possono usufruire al vaccino.

Un passo verso la guarigione

L’impatto della pandemia di Covid-19 sulla salute pubblica e anche le economie è devastante. Ci sono i paesi che potrebbero portare milioni di persone alla povertà estrema entro la fine del’anno. La ripresa sarebbe ancora difficile e per rialzarsi, tutte le popolazioni dovrebbero essere in grado di riprendere il corso della loro vita normalmente e sopratutto, con fiducia. Tuttavia, la protezione delle vite dovrebbe essere una priorità. Il fatto di vaccinare miliardi di persone sarebbe ancora un compito che rappresenta una sfida enorme, soprattutto per i paesi in via di sviluppo.

Come mettere il vaccino a disposizione di tutti ?

In effetti, il vaccino sta già per arrivare e pronto per essere distribuito. Quindi, non si tratta più di sapere se un vaccino sarà disponibile, ma come e quando metterlo a disposizione di tutti ? Tuttavia, è fondamentale che i paesi in via di sviluppo abbiano un accesso ai vaccini. Inoltre, questi ultimi devono essere a vantaggio delle persone che, in effetti, ne hanno più bisogno. Per riuscire la vaccinazione in queste condizioni, bisognerebbe anche rafforzare i sistemi sanitari dei paesi.

Infine, per tutti i presidenti e i dipartimenti interessati, anche per tutti i paesi, l’obiettivo comune sarebbe di permettere la vaccinazione di miliardo di persone. In questo senso, l’acquisto dei vaccini più la loro diffusione su una vasta scala richiederanno una pianificazione accurata. Inoltre, questo occorre delle infrastrutture sanitarie affidabili e personale qualificato.